Disforia di genere, sono oltre 4mila le persone trans In Italia: tante le difficoltà da affrontare. “Tra le nuvole”, forse è così che si sentono le persone che nascono nel sesso diverso da quello a cui sentono di appartenere. Dal punto di vista medico la disforia di genere (DIG) è una condizione di grande disagio perché è l’intera identità che è messa in discussione e con essa le relazioni familiari, amicali, lavorative e occasionali.
“Sono persone che esprimono una richiesta d’aiuto globale, spiega Piernicola Garofalo, Presidente AME ONLUS, Associazione Medici Endocrinologi, e hanno bisogno di un intervento non solo medico ma di un supporto complessivo di orientamento. Basti pensare cosa implica cambiare il proprio corpo per comprendere la profondità e i significati di un intervento di tipo farmacologico e/o chirurgico che coinvolge l’anima stessa della persona.
Per far fronte anche alla complessità degli interventi che questa condizione richiede, l’AME, Associazione Medici Endocrinologi, crea un gruppo di lavoro che ha l’obiettivo di favorire la formazione nello specifico campo promuovendo incontri per supportare e orientare le persone con DIG.
Il gruppo ha anche la finalità di creare una rete endocrinologica esperta sul territorio nazionale, con almeno un centro per regione, che possa dare risposte sulla base delle esperienze più avanzate sul nostro territorio, predisporre linee guida condivise, raccomandazioni sui trattamenti e poter essere un punto di riferimento per le persone che hanno difficoltà a trovare centri e strutture in grado di proporre interventi appropriati”.
“E proprio domani, spiega Stefania Bonadonna, Referente AME per la Regione Lombardia, a Milano, si inaugura la mostra fotografica “Tra le nuvole” presso la Casa dei Diritti di Milano con il sostegno del Comune di Milano, alla quale l’AME ONLUS è stata invitata quale riconoscimento per l’impegno professionale a favore delle persone Lgbt.
“Tra le nuvole” è un progetto fotografico che racconta il transessualismo attraverso ritratti di dieci modelli che raccontano le loro storie e il loro percorso in una modalità artistica e ironica”.
“Ma sarà anche l’occasione per far conoscere la nascita di un servizio di endocrinologia all’interno dell’associazione ALA Milano Onlus che vuole diventare un punto di riferimento per le esigenze di un’ampia comunità di persone trans, in collaborazione con lo Sportello Trans che dirigo, spiega Antonia Monopoli, che è diventato dal 2009 un punto che offre accoglienza, ascolto, orientamento e accompagnamento, volto a persone transessuali e transgender e ai loro affetti. Gli incontri individuali si svolgono il mercoledì, 2 sabati al mese i gruppi ama (auto mutuo aiuto) ed è disponibile una linea telefonica dedicata (377.70.79.633). Il servizio è situato in via Pietro Boifava 60/A zona Teatro ATIR Ringhiera Milano.
Per sapere di più:
Associazione Medici Endocrinologi