Dal convegno organizzato da Agedo Milano in collaborazione con LILA Milano ETS, Fondazione Somaschi e Sportello TRANS ALA ONLUS, sono emerse le tendenze deli ultimi anni: maggiore facilità di raccontarsi e affermare i propri diritti già prima dei 18 anni.
Aumentati del 40% gli accessi agli sportelli Agedo Milano.
Milano, 23 giugno 2024 – Dalla lunga esperienza di Agedo Milano come ‘Sportello’ di accoglienza alle famiglie di ragazze e ragazzi LGBTQIA+ che si rivolgono all’associazione per sostenere i figli dopo il coming out ed essere al loro fianco nella difesa dei diritti civili, oltre che come osservatorio delle tendenze della società, è nata l’esigenza di un confronto sul tema: “I diritti sono di tuttə, punto sulle discriminazioni e salvaguardia dei diritti per la comunità LGBTQIA+”.
Il convegno dedicato alla tutela dei diritti delle persone LGBTQIA+ ha dato spazio alle testimonianze di chi ogni giorno lavora sul campo nello Sportello IRIS, attivato due anni fa da LILA Milano ETS e Fondazione Somaschi Onlus, e nello Sportello Trans ALA Milano, fondato dall’attivista Antonia Monopoli nel 2009.
L’incontro è stato occasione di dibattito tra persone pubblicamente impegnate nel contrastare i continui attacchi alla comunità LGBTQIA+ portati avanti dalla parte conservatrice della società.
Tra le voci che si sono espresse durante le tavole rotonde: i rappresentati delle associazioni partner accanto a Cinzia Valentini, Presidente di Agedo Milano, e, coordinati da Anna Maria Fisichella, Vicepresidente di Agedo Nazionale, Luca Paladini, Consigliere Regione Lombardia, Fondatore Associazione I Sentinelli; Monica Romano, Vicepresidente Commissione Pari opportunità del Comune di Milano, scrittrice e attivista transgender; Matteo Mammini, avvocato, attivista e Coordinatore gruppo diritto penale Rete Lenford e Alessio Avellino, Presidente Polis Aperta.
Dagli sportelli: la voce del cambiamento
Nel corso del dibattito, Agedo Milano ha presentato i dati di accesso al suo Sportello, costituito da genitori volontari che operano senza alcun sostegno pubblico. L’elemento che richiama l’attenzione è l’abbassamento dell’età media dell’utenza, che al momento è costituita principalmente da genitori di ragazze e ragazzi transgender adolescenti, caratterizzati da una maggiore apertura e da un più rapido coinvolgimento rispetto al passato.
“Poter dare un nome a come ci si sente dentro ha portato all’emersione tra i giovani di molte situazioni che in passato venivano nascoste con grande sofferenza”, commenta la Presidente di Agedo Milano Cinzia Valentini. “Non è corretto infatti parlare di un aumento del numero di ragazze e ragazzi transgender ma piuttosto di una maggiore facilità per loro ad uscire allo scoperto e affermare il diritto di vivere serenamente come tutte le altre persone”.
A partire dal 2015-2016 Agedo si è trovata ad accogliere un numero sempre maggiore di genitori di giovani persone transgender e non binarie, almeno nella sede di Milano. Se nel 2022 il rapporto tra genitori di ragazzi transgender e omosessuali che si è rivolto ad Agedo Milano è stato 1:1, con un totale di circa 30 accessi e un’età media dei figli di circa 20 anni, nel 2023 il rapporto LGB e T è stato di 1:3, con un aumento del 40% degli accessi complessivi. Nel corso dello scorso anno, inoltre, l’età media si è abbassata. I dati di accesso allo sportello delineano una fascia d’età attorno ai 18 anni o inferiore per il gruppo delle sempre più giovani persone transgender.
Guardando, invece, ai primi cinque mesi del 2024 il gruppo di genitori con ragazzi/e transgender è nettamente maggioritario e in crescita rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’età media è scesa ulteriormente, in media 16 anni. In netto calo invece, gli accessi di genitori con figli omosessuali, ridotti a poche unità.
Dati significativi a cui vanno aggiunti le richieste di fratelli, sorelle o partner di persone LGBTQIA+ adulte (oltre 35 anni) che, occasionalmente, si rivolgono all’associazione, ma anche quelle degli stessi ragazze e ragazzi che chiedono aiuto diretto o esprimono il loro desiderio a coinvolgere i genitori. Infine, nel più recente periodo, Agedo ha iniziato ad accogliere genitori di bambini ‘gender creative’.
La battaglia di Agedo al fianco dei genitori si svolge ogni giorno soprattutto nelle scuole, dove è importante affermare con la ‘carriera alias’ il diritto per le giovani persone transgender a essere riconosciute con l’identità che sentono propria. Si evita così che i continui e forzati coming out della loro identità li rendano vittime di fenomeni di bullismo e li portino all’abbandono scolastico – ancora un altissimo rischio nelle scuole in cui non è attiva la carriera alias.
Il Centro antiviolenza ed antidiscriminazione IRIS, spazio dedicato all’ascolto e all’accoglienza di tutte le persone appartenenti alla comunità LGBTQIA+ che vivono una situazione di discriminazione o che si trovano esposte a forme di violenza, attivato da LILA Milano ETS e Fondazione Somaschi Onlus, ha registrato nel primo anno da aprile 2022 a febbraio 2023, 694 accessi allo Sportello milanese, con una fascia di età compresa fra i 18 e i 55 anni. I casi di violenza segnalati sono stati 42 mentre quelli di discriminazione 22. A dicembre 2023 è ripartita la seconda annualità finanziata che si concluderà il 30 novembre 2024. I dati saranno disponibili a fine anno.
Lo Sportello Trans ALA Milano Onlus, primo sportello Trans in Lombardia, nato nel 2009, mantiene il primato continuando ad offrire un servizio di accoglienza, ascolto, orientamento e accompagnamento verso un percorso di rielaborazione della propria identità delle persone transgender, inoltre accoglie persone non binarie, adolescenti, neo-adulti, adulti e famiglie. In 15 anni circa gli accessi allo sportello sono aumentati quasi del 700% e negli ultimi anni si evidenzia, anche qui, sempre di più l’accoglienza di genitori che accompagnano figli minori.
Salvaguardia dei diritti e crescenti discriminazioni, a che punto siamo?
Le paure che portano ancora oggi le famiglie di ragazzi sia transgender sia gay o lesbiche a rivolgersi ad Agedo sono molte: la paura della discriminazione che ragazze e ragazzi possano subire nella vita e la paura che siano vittime di episodi di violenza in una società fortemente omo-lesbo-bi-transfobica, dove per le coppie omoaffettive camminare tenendosi per mano è già un rischio e dove ogni identità che non rientri nel canone binario maschio / femmina è vista con sospetto ed è frequentemente oggetto di derisione. Questi e altri temi sono stati oggetto di discussine della seconda tavola rotonda
Nella seconda tavola rotonda – dal titolo “Salvaguardia dei diritti e crescenti discriminazioni, a che punto siamo?” – sono state ipotizzate possibili strategie per contrastare le discriminazioni e promuovere una cultura dell’inclusione e del rispetto.
Luca Paladini, Consigliere Regione Lombardia, Fondatore Associazione I Sentinelli, ha menzionato la sua personale esperienza: “Sto vivendo per la prima volta di persona la omotransfobia istituzionale, nel momento in cui certi discorsi che prima vedevo e sentivo in tv oggi mi vengono fatti in faccia da chi è in maggioranza in Regione Lombardia“.
Monica Romano, Vicepresidente Commissione Pari opportunità del Comune di Milano, scrittrice e attivista transgender, ha evidenziato come “a fronte di un Governo nazionale che ha preso di mira le comunità LGBTQA+ e che mira a restringere le libertà civili quando non a criminalizzarle, è fondamentale che il Comune di Milano aumenti e rafforzi il suo impegno, nel limite delle sue competenze, a tutela di questi diritti.“
“Fino ad oggi ci siamo chiest3 chi sono le persone trans.”, ha aggiunto Alessio Avellino, Presidente Polis Aperta. “Dobbiamo iniziare a parlare di cosa fanno, dove lo fanno e soprattutto perché. Non siamo un pianeta a parte, nella vita non facciamo le persone trans. Lavorare per il nostro benessere significa anche darci un lavoro, proprio quello che vogliamo. Significa farci ricoprire qualsiasi ruolo, qualsiasi posizione, anche di prestigio, anche di potere. Significa metterci nelle condizioni di farlo non oltre la nostra identità ma attraverso, senza più scegliere fra l’essere e il fare: perché se è vero che si è ciò che si fa, è vero anche che si può fare solo attraverso ciò che si è“.
Matteo Mammini, avvocato, attivista e Coordinatore gruppo diritto penale Rete Lenford: “Se i diritti vengono resi invisibili, agire in giudizio è un modo efficace per portarli alla luce“.
La conclusione dei lavori è stata affidata a Donatella Siringo, Presidente Agedo Nazionale.
Agedo Milano sarà presente al Pride del prossimo 29 giugno 2024 partecipando alla parata con il carro dei genitori per ribadire ancora una volta l’importanza e il supporto alla comunità LGBTQIA+.
Informazioni per la stampa:
Agedo è l’associazione di genitori, parenti e amici di persone LGBTQIA+ che dal 1993 aiuta i genitori nel coming out dei figli e delle figlie, e promuove il pieno riconoscimento dei diritti civili e i necessari cambiamenti sociali e normativi nel nostro Paese.
Agedo Milano è una delle 37 sedi di Agedo situate in tutt’Italia.
www.agedomilano.it
www.agedonazionale.org
Sportello Trans Ala Milano Onlus dal 2009, si pone l’obiettivo di tutelare, supportare e difendere le persone transgender, in un’ottica laica e a-politica, offre accoglienza, ascolto, orientamento e accompagnamento anche verso i servizi del territorio, sviluppa buone prassi di inclusione sociale, sostiene l’inserimento lavorativo, offre supporto specialistico anche avvalendosi della collaborazione di e con altri servizi.
https://sportellotrans.alamilano.org/
Centro IRIS è il Centro Antidiscriminazione e Antiviolenza rivolto alle persone appartenenti alla comunità LGBTQIA+. Coordinato da Fondazione LILA Milano ETS e Fondazione Somaschi, offre supporto psicologico, informazione e consulenza sulla salute sessuale, assistenza legale, orientamento abitativo e lavorativo.
https://www.fondazionesomaschi.it/interventi/sportello-iris/
Fondazione LILA Milano ETS da oltre trent’anni si occupa di diritti e consulenza sulla salute sessuale e combatte contro ogni forma di emarginazione e violazione dei diritti delle persone che vivono con HIV e di altri gruppi di popolazione vulnerabili.
Fondazione Somaschi Accoglie e si prende cura, giorno dopo giorno, di bambini, ragazzi, donne e adulti in condizioni di fragilità. Lo fa nelle sue strutture e grazie ai tanti servizi diffusi sul territorio nazionale, nello specifico in Lombardia, Piemonte, Liguria, Sardegna, Lazio. Le aree di intervento sono diverse e prevedono il lavoro di équipe appositamente formate composte da educatori, operatori e figure specializzate.
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