Nuove prospettive infermieristiche per le persone con disforia di genere.
Mi chiamo Dionigio Prodi e sono un laureando in Infermieristica. Il mio percorso accademico mi ha costantemente messo a confronto con una realtà assistenziale sempre più incentrata sulla persona nella sua totalità. Linea conduttrice di tutto il corso è stata la sensibilizzazione verso l’assistenza a quella categoria di persone cosiddette fragili, a cui non appartengono solo gli anziani ma anche persone extracomunitarie, emarginati o persone che rappresentano una “minoranza” rispetto alle persone cosiddette “normali”. Ho quindi deciso di mettermi in discussione con una tematica a me non sconosciuta, in quanto facente parte integrante della comunità LGBT, ma che ancora non avevo affrontato sotto un profilo professionale e di analizzare come venisse progettata un’assistenza infermieristiche alle persone con disforia di genere. La mia ricerca bibliografica sulle banche dati mi ha sconcertato. A tutt’oggi non esiste un modello di assistenza rivolta a questa categoria, nonostante stia acquisendo una fetta di rappresentanza sempre più presente nella nostra società.
E’ così che mi sono lanciato in questo progetto, finalizzato alla stesura della tesi di laurea. Il progetto è incentrato sulla persona e sui bisogni infermieristici che potrebbero essere compromessi. Ho inizialmente contattato la presidentessa del MIT di Bologna, Porpora Marcasciano che mi ha accolto nel suo studio per un colloquio che, nonostante il mio progetto fosse di sicuro interesse, mi ha posto dei problemi burocratici e logistici rappresentati dalla distanza Milano-Bologna e mi ha messo in contattato con Antonia Monopoli responsabile dello Sportello Trans ALA Milano Onlus, che con grande professionalità e tanto cuore si è resa disponibile ad aiutarmi. Fino ad ora l’infermiere è sempre stato confinato nel ruolo dell’assistenza perioperatoria, ma in realtà il suo compito è quello di prestare assistenza in toto alla persona per garantirle il maggior benessere possibile. Si tratta di un progetto tutto nuovo, non ancora sperimentato in ambito infermieristico e spero che possa dar nuova luce alla problematica affinchè non si possa definire più tale. Per poter fare tutto ciò, ho però bisogno della collaborazione di molte persone transessuali e transgender in tutte le sue sfaccettature, al di là dei luoghi comuni che girano nella società. Vorrei riuscire ad intervistare 50 MtF e 50 FtM a cui non verrebbe posta nessun tipo di domanda se non quella di raccontare la propria esperienza, dando risalto anche alla parte sanitaria. Voglio usare la tecnica della medicina narrativa proprio perchè sono consapevole della sofferenza che si vive in una situazione del genere e per evitare domande che possano evocare situazioni o emozioni dolorose. Tutto questo nel massimo rispetto sia della persona che della privacy. Cerco quindi volontarie e volontari che abbiano voglia di raccontarsi consci di avere davanti una persona che li accoglie e che non giudica. Ho creato una pagina facebook dal nome TRANSparent Nursing, ma ho messo i massimi criteri di riservatezza a tutela di tutti. Per potervi accedere si può chiedere o ad Antonia Monopoli o direttamente a me. Sono anche raggiungibile al numero 3294570814. Ringrazio anticipatamente tutti coloro che vorranno aiutarmi in questo importante progetto. Dionigio Antonio Prodi